Briatico

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Things to do - general

Biatico

Briatico è una piccola antica località turistica dal mare di un azzurro brillante e cristallino e con fondali digradanti e sabbiosi, e la cui spiaggia sorge su un tratto di costa molto rocciosa e suggestiva della Costa degli Dei. Si tratta di un susseguirsi di spiagge di sabbia bianca e fine, scogliere e baie, e alcune di esse, in quanto incastonate nel tratto costiero roccioso, sono raggiungibili solo via mare. Briatico è una delle più note e attrezzate località turistiche della costa con i suoi lidi attrezzati, bar e ristoranti.

Country Briatico
Lingue parlateItaliano
valuta usataEuro
Area (km2)27,76 km²

Sports & nature

Secca di S. Irene
È una secca enorme tanto da permettere immersioni entusiasmanti, ed escursioni subacque. ....

E' raggiungibile con imbarcazione dal porto di Vibo Marina in 15mm. La secca rocciosa degrada bruscamente dai 9 ai 22 metri per arrivare sui 25 massimo.

Tra le pareti suggestive del gradone si offre l’imboccatura di un arco naturale alto 3 metri, largo 10 e lungo 12. È incantevole il blu che si avverte attraversandolo e vi si trovano interessanti e tantissime specie ittiche: cernie, saraghi, occhiate e branchi di barracuda.

Cultura e storia

La fondazione di Briatico è per tradizione fatta risalire ai Locresi, al tempo del loro passaggio a Hipponion. Le prime testimonianze certe sull'esistenza di Briatico risalgono al XII secolo quando Ruggero il Normanno, in una bolla riguardante la fondazione della diocesi di Mileto, accennò al piccolo centro di Euriatikon (l'attuale Briatico). La stessa denominazione fu poi riportata in dieci pergamene compilate tra il 1130 e il 1271. In questi documenti si legge che nel 1276 il territorio di Euriatikon si estendeva dal fiume Trainiti al fiume Potame, comprendendo ben ventidue borgate. Il toponimo Briatico si riscontra, comunque, anche nel XIII secolo accanto a quello di Euriatikon.

Durante il periodo feudale la cittadina passò sotto vari domini. Niccolo de Trayna l'ebbe nel 1269 dal re Carlo I d'Angiò e la tenne fino alla morte avvenuta intorno al 1278. Fu poi la volta di Adamo d'Elmis (fino al 1304) a cui seguirono Gilberto de Santillis, Leone da Reggio, gran siniscalco del Regno di Napoli, e sua figlia Sibilla che, andata in sposa a Pietro III Ruffo conte di Catanzaro, gli portò in dote alcuni feudi tra cui Briatico. Ai Ruffo di Catanzaro restò fino al 1404 quando, per le ribellioni al sovrano, Nicolo Ruffo fu spodestato da re Ladislao che vendette Briatico a Rinaldo d'Aquino barone di Castiglione. Nel corso dell'ultimo secolo del Medioevo numerosi furono i mutamenti nella signoria su Briatico. Dai d'Aquino il borgo andò ai Ruffo di Montalto per passare, poi, a Marino Marzano (per successione materna) che lo ebbe fino al 1464 e, successivamente, a suo genero Leonardo di Tocco che lo detenne per soli tre anni. Il 1494, data riportata sotto lo stemma cittadino in cifre romane, è l'anno in cui Briatico diventerà città libera, governata da un sindaco.

Ma già nel 1496 il feudo fu concesso agli spagnoli de Castro Bisbal che vi ottennero il titolo di conti. Con loro iniziò un periodo di maggiore stabilità del dominio che si protrasse fino alla fine del Cinquecento, quando estinta questa casata il feudo passò con ai Pignatelli di Monteleone, famiglia che governò su Briatico fino all'eversione della feudalità (1806).

Unfortunately there are no accommodations at this location at the moment.

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Spiagge

Le prime spiaggette che incontriamo provenendo da nord sono le 2 piccole baie sabbiose Buccarelli e Spina Santa.
Spiaggia Punta SafòPunta Safò o Scrugli è una spiaggia sabbiosa grande e libera, il cui nome deriva dall’ omonima punta o promontorio sul mare Safò, famoso sito di ritrovamenti archeologici di età preistorica, o anche dal cognome della famiglia nobile ed illustre della zona. Di fronte Punta Safò c’ è uno scoglio semisommerso A Vaporia, così detto perché un vecchio vapore non vedendo lo scoglio lo investì danneggiandosi.
A Nord della spiaggia della Rocchetta troviamo la grande e lunga baia semicircolare di sabbia fine A Vota – San Giorgio che arriva fino a punta Safò, così detta perchè un tempo c’era la chiesa di San Giorgio, di cui oggi non ne è rimasta traccia.
La più famosa spiaggia di Briatico è la baia della Rocchetta, approdo per le barche dei pescatori locali e punto di sosta per le piccole imbarcazioni turistiche.  È chiamata così perchè sulla piaggia si trovano i ruderi di una delle 5 torri del sistema difensivo antiturco: Rocchetta, un’antica torre di guardia ed avvistamento, a pianta rettangonale, costruita in epoca aragonese per controllare l’avvicinarsi delle navi nemiche e per difendersi dalle incursione saracene. Ai piedi della torre si trova il piccolo porticciolo turistico e il molo dei pescatori dove sono ancorate le barche per la pesca rendendo ancor più unico lo scenario della spiaggia di Briatico.   Vicino la Rocchetta sulla spiaggia nel XVI secolo venne costruita un fabbrica di zucchero ‘ Mulino della Rocchetta’, una delle prime e poche fabbriche costruite in Calabria.
Oltre il porticciolo  turistico verso sud troviamo la spiaggetta sabbiosa Sutt’o Mulino, mentre più a nord troviamo la spiaggia pietrosa I Petrarri .
La spiaggia Sutt’ a funtana, così detta perché nei pressi si trovava una sorgente di acqua dolce con una fontana,  è una spiaggetta sassosa e senza servizi. Dopo la spiaggia Sutt’ a funtana inizia la scogliera naturale della Catena, così detta in quanto gli scogli (Jiri vasi (là sotto), Calarandi (grande cala di pesca), Palumbaru ( pieno di gabbiani) Sutt’a Cocca (coltura chiusa) sembrano incatenati l’uno all’altro, raggiungibili o via mare o percorrendo a piedi dal lungomare un sentiero sterrato o una scalinata che porta fino alla spiaggia.
La spiaggia detta A Vraci  è in parte sabbiosa e in parte rocciosa, e molto suggestiva in quanto si presenta come un luogo ancora selvaggio e incontaminato; è cosi chiamata perché lo scoglio antistante sembra una brace.
Numerose sono le scogliere a Briatico. Tra la spiaggia A Vraci e la scogliera A Cocca abbiamo un' altra scogliera detta A Mina o Sutt'a Stazione, perché si trova sotto la stazione dei treni locali a Briatico, dove si trovano gli scogli I Porcelli, il cui nome deriva dalla loro forma. Detta  scogliera è impervia e raggiungibile preferibilmente via mare.
Un'altra scogliera naturale ancora selvaggia interessa la zona dopo il lido San Giuseppe, difficilmente raggiungibile via terra a causa delle stradine sterrate, comprendente la località de U Vajaneju ( detto così perchè c'è una piccola vallata bagnata da un torrente) e Du Monaceju ( per l' omonimo scoglio a forma di cappuccio di monaco) e del Caruvanu ( detto così perchè le rocce sono di colore scuro).
Più a sud, in località Sant'Irene da segnalare un'altra scogliera naturale formata da sassi di medie e grandi dimensioni ma molto suggestiva dal punto di vista paesaggistico e naturalistico per la presenza di numerosi gabbiani e di una flora e fauna marina tipicamente mediterranea e per quel gioco cromtico di contarsto tar il blu del mare e il verde della natura. La scogliera è impervia e anche la spiaggetta sottostante sassosa, Praka, son raggiungibili da terra con molta difficoltà e con molta cautela da mare per la presenza degli scogli affioranti dall'acqua. Dall'acqua emerge un grande scoglio naturale della Galera o Galea, sul quale ai tempi dei romani venne costruito un porticciolo rettangolare e le piscinae usate  per la stabulazione del pesce e dove veniva praticata l' acquacoltura; veniva chiamata anche Galea perchè si racconta servisse come prigione dei galeotti.
Baia delle SireneDa segnalare inoltre la bella e suggestiva baia di Sant'Irene detta anche u Viscuvatu (per la presenza di un seminario, perché i locali della tonnara furono trasformati in sede estiva del seminario di Mileto; oggi ristrutturato e trasformato in un villaggio turistico) dal mare cristallino e trasparente e  con la lunga spiaggia di sabbia fine e chiara, meta di tanti turisti ogni anno che possono scegliere la spiaggia libera o i lidi attrezzati . E' raggiungibile tramite una stradina scoscesa che scende dall'omonimo promontorio che funge da barriera naturale. Sant’Irene è molto frequentata ed amata dagli amanti delle immersioni subacquee per la presenza della secca di S.Irene, una secca rocciosa che degrada rapidamente dagli iniziali 9mt ai 25 mt di profondità, dove si trova un grande arco roccioso, l’ Arco naturale, e la Montagnola, un grande scoglio, entrambi appoggiati sul fondale sabbioso e pieni di colorata, variegata e vivace vita marina dai pesci (grandi cernie e polpi, barracuda, saraghi, murene aquile di mare) alle posidonie alle spugne colorate. Tra Zambrone e S.Irene , a circa 600mt dalla costa e in prossimità del Paradiso del sub, si trova la secca di Vacuzzo, il cui fondo arriva fino a circa 45 mt di profondità, una grossa scogliera con 2 grandissimi massi di roccia e una bella grotta ricchissimi di pesci di vario tipo, grosse cernie, murene, polpi e dentici.

Tra Briatico e Zambrone è posta una piccola spiaggia sabbiosa, U Potami, il cui nome deriva dall'omonima fiumara che separa i 2 comuni limitrofi.