Vibo Marina

Vibo Marina

Things to do - general

Vibo Marina è una frazione di circa 10.000 abitanti del comune di Vibo Valentia in Calabria, situata sul mar Tirreno nel golfo di Sant’Eufemia.
La Leggenda racconta che i primi abitanti del luogo, per lo più pescatori, ritrovarono sugli arenili una statua raffigurante una donna in posizione dormiente.
Identificando la statua con Santa Venere, venne adottato il nome di porto Santa Venere, venne adottato il nome di di porto Santa Venere, mutato nel 1928 in Vibo Marina.
Appendice marittima della città di Vibo, il centro abitato è rinomato soprattutto per il suo porto, ove attraccano molte imbarcazioni da diporto, oltre a quelle per gli scambi commerciali.
Oggi è possibile assistere al rientro delle barche da pesca ed alla vendita all’ asta nei centri di raccolta. particolarmente suggestiva a ferragosto, è la processione di barche in onore della Madonna di Pompei.

Country Vibo Marina ( VV )
Lingue parlateItaliano
valuta usataEuro

Cultura e storia

In località Trainiti poco distante dalla vicina Portosalvo, in un'insenatura sorgevano già nel neolitico degli approdi per il commercio dell'ossidiana, con la colonizzazione greca nello stesso posto, verrà costruito il porto di Hipponion, fra il 294a.C. e il 289 a.C. esso sarà rafforzarto da Agatocle che aveva conquistato la polis. In epoca romana, il porto ulteriormente ingrandito è utilizzato come base navale durante le guerre puniche, macedoniche e le guerre civili. Nel VI -VII secolo era ancora attivo come testimoniano le lettere di San Gregorio Magno al vescovo di Vibona. Attualmente in località Trainiti sono visibili a pelo d'acqua i resti dell'antico porto, in particolare l'antemurale che si protende per circa 500m dalla costa. Nell'attuale abitato di Vibo Marina invece, era presente un attracco minore, con un insediamento. L'abitato del porto smette di essere frequentato nel VII secolo, la vita riprenderà nell'XI con i Normanni.

I primi insediamenti del nucleo urbano moderno risalgono ai primi anni dell'800, quando presso la Baia di Santa Venere ormeggiavano bastimenti ed imbarcazioni legate alle numerose attività della pesca del tonno (numerose le tonnare attive presenti lungo la costa vibonese denominata "Costa degli Dei")e alla commercializzazione del legname delle vicine Serre. La successiva costruzione di un molo, subito dopo l'Unità d'Italia implementò lo stanziamento di diverse famiglie che andarono formando poi la prima comunità. L'arrivo della ferrovia (1889) e la costruzione di ulteriori infrastrutture portuali, accelerarono il processo di crescita urbana ed industriale che vide intorno agli anni 50-60 del secolo scorso il suo apice. La presenza di numerose industrie (Nuovo Pignone, Italcementi, Snam, Agip, Meridionale Petroli, ecc.), fece intravedere il miraggio di una industrializzazione che doveva portare e diffondere il benessere. Fu solo una illusione che lasciò prostrato il territorio disseminato di capannoni industriali a danno di un turismo mai decollato.

Vibo Marina in origine era chiamata Porto Santa Venere ed una leggenda narra che il nome le fu dato da un pescatore del luogo che scoprì sulla spiaggia la statua di una donna sdraiata ed identificata con Santa Venere. Attualmente la statua in realtà una copia romana di arianna dormiente, trova posto su un basamento all'incrocio tra il Lungomare Cristoforo Colombo e Corso Michele Bianchi.

L'antico nome di Porto Santa Venere venne poi modificato a partire dal 1931 (primo documento in cui si riporta tale denominazione) in quello attuale di Vibo Marina (il capoluogo aveva mutato il nome da Monteleone Calabro in Vibo Valentia nel 1928).
Il 17 novembre 1951 si consuma la tragedia del viadotto ferroviario di Timpa Janca lungo la linea ferroviaria Vibo Marina-Pizzo-Vibo Valentia-Mileto. Negli anni sessanta e settanta in particolare, si è assistito, purtroppo, alla costruzione di centinaia di edifici abusivi su proprietà demaniale, in particolar modo in località Pennello, dove la bellezza della natura è stata oltraggiata dalla costruzione sulla spiaggia di orrendi caseggiati in cemento.
Il 3 luglio 2006 un'alluvione dovuta ad un eccezionale nubifragio provoca ingenti danni all'industria, al turismo ed a numerose abitazioni. La maggior parte dei danni si registrano nel quartiere del Pennello. Lo straripamento dei numerosi torrenti e del Sant'Anna in particolare, ostruiti dalla costruzione di edifici abusivi, hanno sommerso il paese e le località adiacenti di fanghiglia, detriti e acqua, superando in molti punti il metro di altezza. 3 morti è stato il prezzo pagato dalla comunità, la quale porta ancora i segni e le ferite subite.

Unfortunately there are no accommodations at this location at the moment.

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Spiagge

Prima di arrivare a Vibo Marina, a nord del porto turistico troviamo la spettacolare bianca spiaggia della località “Timpa janca”, così detta perché la rupe sovrastante, non essendo ricoperta da vegetazione, rimane bianca, o anche U Curvu per la presenza di numerosi corvi alla foce della fiumara. È una spiaggia libera e priva di servizi.
A nord del porto c’è la bella spiaggia detta Proserpina, dal nome del lido lì presente. La spiaggia è di sabbia bianca finissima e particolarmente adatta ai bambini anche perché in acqua si tocca con i piedi fino a largo.
SpiaggiaVibo Marina è rinomata per il porto,  ove attraccano molte imbarcazioni da diporto e per le isole Eolie, oltre a quelle per gli scambi commerciali. E’ stato costruito nella baia naturale di Santa Venere e anticamente era chiamato porto Santa Venere, in quanto gli abitanti del posto per lo più pescatori, trovarono sulla spiaggia una statua di una donna dormiente identificata con Santa Venere, da cui derivò il nome della baia e quindi del porto. La zona compresa tra Vibo Marina, Bivona e Trainiti era un antico porto romano costituito da due bracci lunghi oltre 100 metri, costruito nel III sec a.c. da Agatocle di Siracusa, dove si svolgeva una fiorente attività marittima e commerciale. Oggi il porto è munito dei pontili Marina Carmelo e Marina Stella del sud , e delle banchine Malta e Fiume, dove si assiste al rientro delle barche da pesca e dove si svolge l’asta del pesce con i suoi antichi rituali.
Adiacente al lungomare di Vibo marina e alla via Arenile si estende la lunga spiaggia Il Pennello, che deve il suo nome a quella località, che è in parte rocciosa e in parte e in parte sabbiosa e per la maggior parte libera. La spiaggia è molto frequentata anche dagli amanti delle immersioni subacquee, perché a qualche centinaio di mt dalla riva, ad est del porto di Vibo Marina, si trova la secca del Pennello, con andamento misto roccioso e sabbioso, e la cui profondità varia dagli iniziali 8mt a circa 30 mt.; è un’ immersione molto particolare e suggestiva perché oltre la varietà di pesci che è possibile incontrare, nei fondali è conservata la Madonnina, un’anfora greco-italica del II-III sec. A.C., ed infine, incagliata Spiaggiatra le rocce, un’ ancora a quattro marre e, un po’ più in profondità, 2 ancore di grandi e un’ancora di ammiragliato.
Vibo Marina inoltre presenta tante altre spiaggette sempre libere e di sabbia fine, quali  Antonucci, Casette, Cementificio, i cui nomi rispecchiano o le omonime località in cui sorgono, o una particolarità di esse come ad esempio la presenza di piccole case vicino la spiaggia o la vicinanza in linea d’aria del cementificio.
Tra Vibo Marina e Bivona vi è la spiaggia libera Gagliardi, una spiaggia bianca e sabbiosa e dai fondali sabbiosi, così chiamata in onore della famiglia nobile vibonese Gagliardi proprietaria di una villa vicino la spiaggia.

Proseguendo lungo la strada verso Bivona incontriamo la spiaggia Arenile o Bivona, che prende il nome dall’omonima località, fatta di sabbia bianca e fine e di ampie dimensioni, rappresentando il classico lido tirrenico. Bivona conserva un antico castello, che era stato costruito a difesa del porto romano costruito nel III sec a.c. da Agatocle di Siracusa.
La spiaggia di Trainiti (Porto Salvo) è di medie dimensioni e sabbiosa. A testimonianza di storico passato e della fiorente attività commerciale che ivi si svolgeva tramite il porto ci sono vari reperti archeologici di epoca romana nella zona archeologica di Vibo Marina e Bivona e altri sono emersi nei fondali e nelle acque della spiaggia di Traniti , quali un muro in calce idraulica, che serviva come banchina per l'attracco delle navi in rotta sulle vie commerciali del Tirreno, una fabbrica per l'allevamento e la lavorazione del pesce, attività fiorente che si svolgeva nella zona compresa tra Zambrone e Pizzo, ed una villa romana con annessa una necropoli e su cui fu eretta successivamente nel periodo aragonese la torre del porto.